Cos’è l’educazione al contatto
Toccare bene è un’arte che parte dal cuore e si trasmette alle mani.
Tutti possono imparare.
Erano gli anni ‘70 quando Franz Veldman, padre dell’Haptonomia (scienza dell’affettività) e Rolando Toro, padre della Biodanza, in modi diversi e in Paesi diversi, parlarono di “Intelligenza affettiva” come risorsa per orientare il genere umano verso la tolleranza, la compassione, l’amicizia e l’amore. I loro sistemi di studio e ricerca hanno conciliato le dimensioni emotive dell’uomo con le conoscenze scientifiche più avanzate valorizzando il piacere di vivere e umanizzando le professioni della salute.
Dal mio incontro con la Biodanza è nata nel 1996 l’Educazione al Contatto che è diventata un metodo operativo (un’estensione) per poter dare e ricevere Buon Contatto in tutte le circostanze della vita e a tutte le età vi sia la possibilità di avvicinare in forma empatica e gentile un essere vivente.
Le persone di ogni età hanno bisogno di buon contatto e di stimolazione tattile per crescere, armonizzarsi, nutrirsi e gioire, rilassarsi: essendo una funzione vitale che ci permette di maturare e riequilibrare il sistema nervoso e di avere dei comportamenti di contatto sani ed equilibrati. Toccare significa contemporaneamente essere toccati e quando la percezione di toccare ed essere toccati coincide si genera uno scambio, una comunicazione in reciprocità. Per raggiungere la qualità di “carezza” il contatto ha bisogno di connessione: un gesto pieno di attenzione, compiuto nell’ascolto delle richieste reciproche e in feedback con l’altro.
La carezza è calda, rotonda, piena. La sua espressione motoria è lenta e presente, sa attendere, stare, comunica accoglienza, affetto, solidarietà.
La carezza è la chiave di un contatto armonico. Bisogna educarsi a questo.
Perché fa bene
I ricercatori del Touch Research Institute, fondato da Tiffany Field a Miami, hanno dimostrato che il tocco, specialmente nel massaggio dolce della pelle, ha in generale un effetto ansiolitico, calmante e rilassante su bambini e adulti.
Ricevere Buon Contatto, anche se non sempre ne siamo consapevoli, è un nostro bisogno essenziale. Oramai la scienza lo ha ampiamente dimostrato: sin dal momento del concepimento e poi per tutta la nostra vita, necessitiamo di ricevere un contatto fisico adeguato per svilupparci, crescere e mantenerci in salute. Abbiamo bisogno di essere accarezzati, coccolati, cullati, abbiamo bisogno di gesti e sguardi amorevoli, di vicinanza di cuore e di pelle.
Durante le sessioni di Educazione al Contatto si manifesta un progressivo e intenso recupero del benessere cenestesico (attività ossitociniche) che produce effetti armonizzanti e anti-stress. Alcuni studi evidenziano un rilascio di ossitocina (ormone della socialità) sia in chi riceve sia in chi offre il massaggio. Questo fatto risulta evidente ed è di gran beneficio a chi pratica l’Educazione al Contatto e il Massaggio Biointegrante.
A chi si rivolge
A tutte le persone che vogliono apprendere il Buon Contatto come comunicazione non verbale affettiva e rispettosa: coppie, genitori, famiglie. In ambito professionale a insegnanti, professionisti della salute, operatori socio-sanitari, operatori dell’assistenza, volontari,educatori, caregiver e badanti.
Come si pratica
E’ un percorso di crescita personale che si può vivere e sperimentare in semplici sessioni di due ore o in stage di una giornata o di due giornate in un week-end.
Dopo una spiegazione iniziale che introduce alcune basilari spiegazioni scientifiche sull’importanza del Buon Contatto si passa alla pratica che consiste in esercizi di carattere ludico, d’integrazione motoria, fluidità, sensibilità ad esercizi di contatto e di massaggi dolci grazie ai quali avviene la trasformazione dell’umore e un aumento del benessere psicofisico.
Nel ’96 ho creato il Corso di specializzazione nell’Estensione Biodanza ed Educazione al Contatto autorizzato da Rolando Toro Araneda.